Morandini: Sotto i segni della precarietà e della morte e in cadenze di melodramma disperato, è la storia di un naufragio. Ritratto di Daniele Dominici, professore di letteratura, angelo caduto e insabbiato… Qualcosa di ridondante nella seconda parte, la descrizione dell’ignobile verminaio provinciale cui si contrappongono le sortite verso i cieli di uno spiritualismo cristiano, impedisce la piena ammirazione. Scritto con Enrico Medioli, il settimo film di Zurlini conta sulla raffinata fotografia di Dario Di Palma, le musiche (troppe trombe) di Mario Nascimbene, le scene di Enrico Tovaglieri. Prodotto da Titanus, coproduttore A. Delon che scorciò di 27´, modificandone il montaggio, l’edizione francese (Le Professeur). Restaurato nel 2000 da Philip Morris.
Film TV: Daniele è un giovane professore di lettere, che sta facendo una supplenza in un liceo di Rimini. Autore di un libro di poesie dedicato ad una ragazza morta all’età di sedici anni, ora convive con Monica. Rimini, sì, ma lontanissimi da Fellini. Zurlini compone il ritratto crepuscolare di un uomo disilluso, calato in un contesto paradossalmente autunnale. Forse la miglior prova di Delon. Un film sottostimato.