Morandini: Da un romanzo (1962) di Ken Kesey: pregiudicato, trasferito in clinica psichiatrica, smaschera il carattere repressivo e carcerario dell’istituzione. 5 Oscar (film, regia, Nicholson e Fletcher, sceneggiatura di Bo Goldman e Laurence Hauben), non succedeva da Accadde una notte (1934), è un film efficacemente e astutamente polemico sul potere che emargina i diversi e sul fondo razzistico della psichiatria. La sostanza del romanzo onirico di Kesey, scritto in prima persona, è depurata e trasformata in allegoria nell’adattamento scenico che ne fece Dale Wasserman e che forma la base della sceneggiatura. Ottima squadra di attori che comprende anche il pellerossa W. Sampson.
Farinotti (mymovies): Nessun film è stato più faticosamente prodotto. Viene da molto lontano. Kirk Douglas voleva interpretarlo e produrlo fin dagli anni Cinquanta e aveva acquistato i diritti del romanzo di Ken Kesey, ma per quei tempi il soggetto era giudicato troppo a rischio. Era un altro cinema, un’altra Hollywood. Doveva essere un altro Douglas a realizzare il sogno del padre. Michael affidò il film a Forman, un regista non proprio sconosciuto, che aveva dovuto lasciare la Cecoslovacchia durante la famosa primavera di Praga del Sessantotto. Jack Nicholson fa la parte di un pregiudicato che si fa internare in una clinica psichiatrica per sfuggire a guai maggiori. È vivace e intelligente, ed è un ribelle. Dunque comincia col sovvertire tutto. Film dalle molteplici letture: la clinica può essere semplicemente il mondo e non è poi così chiara la linea che divide i sani dai pazzi. Le norme vigenti, dure e bloccate, alla fine possono essere solo un pretesto di discriminazione, ingiusto e criminale. Viva dunque l’eroe poco di buono che si batte sapendo di perdere. Naturalmente non erano casuali i richiami di libertà che venivano da Praga, e nemmeno il vento liberal che soffiava in quegli anni in America. Jack Nicholson, con la sua recitazione nevrotica e sopra le righe, definì perfettamente il suo personaggio e divenne uno dei massimi divi del cinema moderno.
Film TV: Randle McMurphy, arrestato per piccoli reati, viene portato in una clinica psichiatrica perché tenta di fingersi pazzo per sfuggire al carcere. L’ospedale è diretto da una ferrea capoinfermiera, la signorina Ratched. Un Nicholson in splendida forma dà corpo e anima a questo outsider, eroe suo malgrado. Il film si regge in fondo su di lui e soprattutto sulla sua contrapposizione all’infermiera, una grande Fletcher dalla recitazione tagliente. Forman tocca alcune corde dell’emotività facendo leva sui sentimenti più elementari.