Mereghetti: Un regista in crisi trascorre, tra ricordi e problemi sentimentali, un weekend all’hotel Stardust di Long Island. Una citazione dell’incubo di 8 e mezzo, apre il più supponente dei film di Allen, narcisisticamente compiaciuto nel mostrare gli inconvenienti del successo. Difficile dare credito ai suoi tormenti o sorridere per le citazioni dei suoi maestri. Un fallimento anche al botteghino.
Film TV: Sandy Bates, regista-attore di film comici, è ospite per un weekend nel vecchio Stardust Hotel, nel New Jersey. Qui partecipa a un dibattito col pubblico che ha visto uno dei suoi film, ma questa è anche l’occasione per un confronto sentimentale con tre donne, una del suo passato, quella del presente e quella di un possibile futuro. Bates si porrà domande sulla vita e sul valore di questa. Allen tenta un personale “Otto e mezzo“, ricco di humour perfido, di divagazioni fantastiche, di aneliti “filosofici” (di una filosofia alleniana, ovviamente). Un tonfo al botteghino in America, ma la classe dell’autore c’è, eccome.
Morandini: Ritratto di un attore-regista di commedie un po’ nevrotico e molto depresso in crisi sentimentale e professionale (i produttori stanno montando il suo primo film drammatico in modo da farlo sembrare una commedia). È forse il film di Woody Allen più bistrattato dai critici e accolto male dal pubblico, almeno negli USA, sia con l’accusa di aver imitato 8 1/2 di Fellini sia perché il personaggio centrale del regista fu identificato con l’autore, non tenendo conto, come dice un altro personaggio del film, che nella comicità c’è, quasi sempre, una componente di ostilità. Ha un solo grande difetto: un eccesso di intelligenza, dilapidata più che organizzata. Ma esistono sbagli di talento che valgono più di certe riuscite della mediocrità. Cammeo di Sharon Stone. Musica: Dick Hyman.