Morandini: Sono almeno una diecina, tra muti e sonori, i film ispirati al romanzo di Henri Murger che nel 1896 fu messo in musica (La Bohème) da Puccini su libretto di Illica e Giacosa. Il film di Kaurismäki è ambientato in una Parigi dei giorni nostri quasi astratta; i personaggi sono artisti e poveri, ma tra i 40 e i 50 anni, spesso immigrati; invece di Puccini, musica di Mozart, valzerini francesi e una triste canzone giapponese per la morte di Mimì. I fatti sono circa gli stessi, ma privi di aura romantica, raffreddati da una recitazione atonale e da un umorismo impassibile. Citazioni a iosa e 2 comparse speciali: i registi Louis Malle e Samuel Fuller. Impregnato di un’allegria da naufraghi che non esclude né dignità né tenerezza.
Film TV: Marcel, Mimì e Rodolfo sono rispettivamente uno scrittore, un pianista e un pittore. O meglio, cercano di esserlo. È risaputo che nei film di Kaurismaki non succeda mai nulla. Questo non fa eccezione, ma una volta abituatisi alla bassa pressione, il ritmo diventa assai frizzante: nell’apparente inamovibilità, arrivano devastanti squarci di ironia e tristezza, sarcasmo e marciume.
Farinotti (mymovies): Sebbene sia il suo film più vicino ai gusti del pubblico, questo del regista finlandese può essere considerato il suo capolavoro. Segue a un anno di distanza Ho affittato un killer e si ispira a un romanzo di Henry Murger. Lo stesso dal quale Puccini trasse la sua Bohème. Siamo a Parigi dove tre artisti spiantati (un bizzarro musicista, un pittore albanese e uno scrittore fluviale) si incontrano per una serie di circostanze e dividono le proprie miserie. Tutto è molto ironico nel classico stile di Kaurismäki ma, non mancano gli episodi tragici (l’espatrio del pittore che poi ritorna clandestinamente e la morte di Mimì).