Aldo Fittante (Film TV): Gli ultimi giorni di Eluana Englaro (ri)vissuti da Marco Bellocchio come una Passione di Cristo dove tre storie parallele che non s’intrecciano mai ma che hanno molto in comune, rilanciano e dipanano molte questioni.
Tra Il pianto della Madonna di Jacopone da Todi e una Isabelle Huppert nei panni quasi di se stessa (ovvero Divina Madre, una ex attrice ritiratasi dalle scene per accudire la figlia in stato vegetativo) il solenne spaccato contemporaneo del grande regista, disorienta e ingarbuglia le carte (l’attrice francese compare in Tv in La storia vera della signora dalle camelie di Bolognini), sgomenta e sbalordisce una volta di più, sconvolge e complica i pensieri e le riflessioni. D’altronde è questo il compito del cinema.
Giancarlo Zappoli: Giorni di inizio febbraio 2009. Eluana Englaro, dopo 17 anni trascorsi in coma e con alimentazione artificiale, viene fatta trasportare dal padre in una struttura ospedaliera di Udine in cui operano medici disposti a interrompere il trattamento. L’avvenimento scatena in Italia la reazione di fronti opposti. C’è chi vuole impedire ad ogni costo che ciò avvenga e chi invece ritiene che sia l’attuazione di un diritto civile. Il senatore Uliano Beffardi del Popolo della Libertà viene convocato a Roma per la votazione del decreto d’urgenza in materia voluto dal governo Berlusconi per contrastare la volontà del padre della giovane donna. Se Beffardi sta maturando dei dubbi sul voto (anche in seguito a una vicenda personale), sua figlia Maria è invece determinata nel raggiungere la clinica per manifestare contro l’interruzione del trattamento.