Morandini: Quarta trasposizione del romanzo (1934) di James Cain, la prima che mette in immagini esplicite la rude e aggressiva sensualità che, per ragioni di censura, i registi precedenti avevano dovuto comprimere o elidere. Di questa storia di un amore che, nato da una violenta attrazione fisica, si trasforma in un rapporto più profondo e complesso, Rafelson fa un altro film sul “sogno americano”, la sua trasformazione in incubo, descrivendone, col contributo notevole della fotografia di Sven Nykvist, il contesto sociopolitico. Più che Jack Nicholson, un po’ troppo vecchio per la parte e talvolta sopra le righe, è ammirevole Jessica Lange, migliore delle tre attrici che l’hanno preceduta: Corinne Luchaire, Clara Calamai e Lana Turner.
Film TV: Durante gli anni Trenta, in un posto di ristoro per camionisti gestito da Mich e dalla moglie Cora, capita Frank, un vagabondo. Quarta versione del romanzo di Cain, scritta da David Mamet e diretta da Rafelson che inserisce un tocco in più di realismo. Lo aiutano uno scatenato Nicholson e una convincente Lange. Memorabile la scena d’amore sul tavolo della cucina.