Un film perfetto in tutti gli aspetti di Pino Farinotti (mymovies)
Anni Venti. Sean Thornton torna in Irlanda, terra della sua famiglia, per stabilirvisi, dopo aver fatto fortuna – come pugile – a Pittsburg. Viene accolto dalla comunità con grande curiosità e con un po’ di sospetto. Ma quando Sean decide di comprare la casa dov’era nato diventa simpatico a tutti. Deve però battere la concorrenza di Denhaer, uomo rozzo e prepotente, ma fratello della bellissima… Maureen O’Hara. Uno dei più grandi film americani, intelligente, felicissimo e nostalgico. Un atto d’amore di Ford verso la terra della sua famiglia. Lo straniero Wayne, americano pragmatico, si scontra con la scomoda tradizione irlandese e scopre che, tutto sommato, la vita era bella anche se guidata da riti e condizionamenti a prima vista inutili. Un film perfetto in tutti gli aspetti, a cominciare da quello figurativo, grazie alla campagna irlandese, ai corsi d’acqua, ai ponti e alle case di mattoni. Ruolo determinante ha la colonna sonora (Young) ispirata ai canti popolari di quella terra. E Ford non perde di vista nemmeno i grandi temi, condotti con ironia e semplicità e proprio per questo ancora più efficaci, come quando la comunità cattolica si finge protestante per impedire che il pastore venga trasferito per mancanza di fedeli. Doverosa la citazione dei due grandi protagonisti, al meglio delle loro possibilità (Wayne amoroso era una sorpresa per tutti), ma anche quella dei caratteristi, indimenticabili: Barry Fitzgerald, Victor McLaglen e Word Bond. Tutti purissimi fordiani. Premio Oscar a John Ford. Negli anni Ottanta un documentario ci ha riportato le atmosfere dell’ Uomo tranquillo. Una troupe è andata in quei luoghi. Abbiamo rivisto il pub dove beveva Fitzgerald, la chiesa dove Wayne toccò la mano di Maureen, il ponte che guarda la casa dei Thornton, i fiumi e le case. Tutta la zona vive di quel film, i turisti ci vanno in pellegrinaggio. Non c’è più Wayne, non c’è più Ford. Ma ci sono ancora.