HADEWIJCH di Bruno Dumont

21 Mag

su Hadewijch… di Giulio Sangiorgio (Film TV)

Dice Dumont: “La realtà non è il mio obiettivo. Ciò che mi interessa è la verità dell’uomo”. Una verità che il francese raggiunge smentendo le attese dello spettatore: rifiutando lo psicologismo in favore dell’opacità dei corpi, confidando in un cinema che soffermando lo sguardo sulla superficie delle cose evochi ciò che sta oltre. La realtà è una materia da plasmare, asciugare. Ridurre all’essenza primitiva, per permettere di intuire l’inspiegabile. In Hadewijch ogni struttura (la famiglia, l’istituzione religiosa) non riesce a comprendere la protagonista, il suo desiderio carnale verso Dio. Un eccesso di volontà che spinge all’annullamento (…) Non c’è realismo, in Dumont, solo la volontà di mettere in scena un paesaggio mentale. Perché Hadewijch non è che un sentimento: la restituzione di un umanissimo bisogno d’amore.

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