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TITANIC di James Cameron (1997)

12 Gen

Morandini: Il Titanic impiegò 2 ore e 40 minuti per colare a picco dopo la collisione con un iceberg nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912. Il canadese Cameron ha rievocato la tragedia in 3 ore e 14 minuti di cui poco più di un’ora riguarda l’affondamento. Cineasta dai codici filmici forti, Cameron vi fonde il melodramma, il catastrofico e l’epico nel contesto della rigorosa cronaca di una tragedia colposa, indicando gli errori tecnici, le responsabilità umane, le smanie da prima pagina, le viltà, la divisione in classi. Si presta così a molti percorsi interpretativi: il politico, il sociale, lo storico, il simbolico, il filmico, il metacinematografico, il tecnologico. Come e più che nei film precedenti del regista, gli effetti speciali sono al servizio della storia e dei personaggi: un mezzo e non un fine. È il film dei primati: per i 200 milioni di dollari di costo (ma meno di Cleopatra, 1963); per il sovraccosto (60-70 milioni più del preventivo); per gli incassi (i più alti in senso assoluto, ma al 22° posto in termini relativi, cioè in numero di spettatori); per gli 11 Oscar. Al film lavorarono più persone di quante ne furono imbarcate nel 1912 sulla nave.

Farinotti (mymovies): La vicenda centrale del film è l’amore tra Rose e Jack, lei di famiglia aristocratica, e lui pittore che viaggia in terza classe. Dice Cameron che il Titanic rappresenta il grande sogno umano non realizzato: la tecnologia fallita, le gerarchie sociali che determinarono le precedenze di salvataggio. Nella storia c’è anche il mistero di un prezioso gioiello scomparso e il dramma della gelosia del nobile fidanzato di Rose. Grande spettacolo non inquinato, per fortuna, dai troppi effetti e dal montaggio isterico applicato solitamente ai catastrofici.

Film TV: Un equipaggio cerca di recuperare un diamante nel relitto del Titanic, e va dall’unica superstite. Flashback… Azzurro e rosso segnano un film accorato e maestoso che arriva allo spirito (del tempo, delle persone, delle ambizioni) attraverso un amore sfrenato per la fisicità. Cameron ha un senso giustamente mitico della tragedia e un senso profondamente umano dei suoi tempi. Gli ultimi 90 minuti sono costruiti con un magnifico, sotterraneo impennarsi della tensione. La storia d’amore che fa da filo conduttore (l’anello più fragile del film) riflette le tensioni sociali e umane che fecero da sfondo alla tragedia. E il personaggio di Kate Winslet domina, protagonista dubbiosa, sensuale e assoluta.